TESTUDO GRAECA G. (SARDA) - TestudoSardinia

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SPECIE ALLEVATE

Testudo graeca graeca (fenotipo sardo)

LINNAEUS, 1758
(tartaruga greca o tartaruga moresca)
Classificazione scientifica:

Dominio:          Eukaryota
Regno:             Animalia
Phylum:           Chordata
Classe:             Reptilia
Ordine:             Testudines
Sottordine:      Cryptodira
Famiglia:          Testudinidae
Genere:             Testudo
Specie:             Testudo graeca
Sottospecie:    Testudo graeca graeca

 
Descrizione:

La Testudo graeca graeca, fenotipo sardo (Testuggine moresca o tartaruga greca), è la testuggine mediterranea più piccola d'europa assieme alle cugine tunisine, Testudo Nabeulensis presenti in Nord Africa nella zona di Nabeul.
Presenta caratteristiche intermedie tra Testudo graeca graeca e Testudo nabeulensis, probabilmente dovute, come è concezione diffusa tra gli studiosi e gli allevatori, ad antiche introduzioni del rettile in Sardegna ma ciò non è stato dimostrato scientificamente (io propendo più per l'autoctonicità della specie nell'isola).
Si differenzia dalla Testudo nabeulensis per la sua taglia mediamente superiore rispetto a quest'ultima, i maschi anziani raramente superano i 15 cm e le femmine i 18.
Presentano una colorazione di fondo del carapace tendente al giallo-sabbia contrastato da varie macchie di colore nero diffuse in maniera disomogenea sul piastrone.
Vive in ambienti litoranei con terreno sabbioso in mezzo alla fitta gariga e macchia mediterranea
La sua dieta è prevalentemente vegetariana.
Non effettua il letargo ma affronta un periodo di inattività nei periodi più freddi da fine Dicembre a fine Febbraio, anche se in Sardegna si registrano periodi assai più brevi rispetto alle medie nazionali (da metà Gennaio a fine febbraio).
A Marzo iniziano gli accoppiamenti e da metà Aprile ai primi di Luglio effettuerà dalle 2 alle 3 deposizioni da 2-5 uova ciascuna che impiegheranno circa 90 giorni per schiudersi.
Il mio gruppo riproduttore attualmente è formato da 4 maschi da 13,8-14,8 cm e 6 femmine tra i 16 e i 18 cm.
Le uova, per questioni legate alla riproduzione, vengono prelevate dopo la deposizione e messe in un incubatrice autocostruita che ne garantisce la schiusa al 100% se precedentemente fecondate dal maschio, portando così le tempistiche di incubazione dai 90 ai 60 giorni di media grazie ad una temperatura diurna di 31,8° costantemente mantenuta al suo interno per 18 ore e intervallata da un gap notturno di 4°gradi che la porta a 27,8 per le restanti 6 ore notturne.
Questa tipologia di incubazione simula il più possibile quella che avviene in natura.
A livello legislativo è fortemente protetta dalle autorità di Vigilanza e Controllo Ambientale del Corpo Forestale dello Stato e si trova in allegato A, annesso II della convenzione Cites che protegge le specie animali e vegetali in via d'estinzione.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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